IL CAMMINO  DI  SANTIAGO

San Giacomo, fratello di Giovanni l’evangelista erano figli di Zebedeo e di Salomè. Il Signore li soprannominò “I figli del tuono”, per il loro carattere forte e burrascoso. Mentre erano sulla riva del lago Tiberiade, intenti a riparare le reti, il Signore li chiamò; essi lasciarono ogni cosa e lo seguirono.                                           Pietro, Giacomo e Giovanni furono i confidenti del Messia il quale, prima di tornare al Padre, disse: “Andate e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo”. Il loro compito sarebbe stato quello di annunciare la Buona Novella a tutti gli uomini della terra.                                         A Gerusalemme le conversioni furono numerose e ciò scatenò l’odio del Sinedrio, numerose furono le persecuzioni e molti apostoli partirono in missione, come aveva detto Gesù. Giacomo si imbarcò e si diresse verso la penisola iberica, dove si pensava fossero le antiche colonne d’Ercole, che segnavano i confini del mondo. L’Ispania era una delle più floride colonie dell’Impero Romano.                                                                                         Nell’anno 40, egli si trovava nella città di Saragozza (Caesaraugusta). I risultati, però, furono molto modesti e le conversioni furono poche. Il Figlio del Tuono era molto sconfortato, gli abitanti vivevano nel paganesimo e nel vizio. Nella notte tra il primo e il due gennaio, San Giacomo uscì dalla città e andò sulla riva del fiume Ebro a pregare. All’improvviso, un’intensa luce illuminò la Terra e apparve una moltitudine della milizia celeste che portava una colonna di diaspro, alta quanto un uomo. Gli Angeli la adagiarono per terra e, sopra, vi si adagiò la Vergine Santissima, che era ancora viva e che diede coraggio a Giacomo e lo esortò a continuare la sua missione. Il prezioso piedistallo lasciato da Maria e portato dal Cielo, era il simbolo della Fede che quel popolo avrebbe abbracciato.                                                                                                                                          Il prezioso Pilar fu protetto da una piccola edicola in laterizi. Un’ effige della Vergine è stata posta sulla colonna. La Madonna del Pilar è venerata in quel luogo, la sua devozione rimarrà fino alla fine del mondo.                          San Giacomo visse dieci anni dopo la morte di Gesù, fu decapitato a Gerusalemme da Erode Agrippa, fu il primo apostolo martire, forse perchè era il predicatore più appassionato. Le sue predicazioni convertirono numerose persone, nella penisola iberica e lì furono numerosi martiri. Le persecuzioni romane, le invasioni dei visigoti, degli ariani, dei saraceni, di Napoleone non riuscirono ad annientare la fede cattolica. Nel secolo VIII giunsero i musulmani i quali, dopo iniziali persecuzioni, consentirono il culto cristiano. All’inizio del XIX sec., la cattolica Spagna subì il dominio di Napoleone; i suoi seguaci avevano un forte spirito anticristiano. Gli aragonesi chiedevano aiuto alla Madonna del Pilar e, gli invasori pensarono di soggiogarli dopo aver distrutto la Statua. Fame, epidemie e migliaia di morti, furono rapinati tutti gli oggetti dalla Basilica ma, la statua della Madonna e la Colonna non subirono alcun danno. Nel XX sec., nel 1936, il 3 agosto, durante la guerra civile spagnola, un aereo carico di 4 bombe partì da Barcellona diretto a Saragozza, per distruggere il Santuario. Il pilota volò a  bassa quota, sganciò le bombe ma nessuna esplose. La mano della Provvidenza aveva protetto il luogo in cui la Madre Celeste aveva promesso molti miracoli.                           Nel  713 i Mori conquistarono la Spagna un secolo dopo, la scoperta dei resti dell’apostolo Giacomo, la spinta ideologica necessaria alla riconquista della penisola iberica. Ma, per secoli, la Spagna subì violente scorrerie saracene, era una terra ricca e faceva gola all’impero politico religioso fondato da Maometto. Il paladino della libertà cristiana fu proprio San Giacomo: i soldati cattolici lo videro apparire accanto alle loro schiere per difenderle dagli infedeli; nacque così la leggenda di Giacomo matamoro, l’uccisore dei mori, Per questo motivo, nella Basilica di San Giacomo, una statua lignea raffigurava l’apostolo su un cavallo bianco, in atto di brandire la spada e dominare un gruppo di terrorizzati arabi. Poi venne spostata nel museo della basilica e sostituita da un San Giacomo pellegrino. Questa statua è molto amata perchè identifica il primo pellegrino aprire la schiera dei pellegrini col bordone in mano, la zucca dell’acqua e la conchiglia per bere. La conchiglia divenne il distintivo dei pellegrini diretti a Santiago di Compostela (quelli diretti a Roma avevano per distintivo la Veronica, cioè il volto di Gesù, per quelli che si recavano a Gerusalemme, era la palma. San Giacomo veniva venerato anche come colui che poteva essere invocato in ogni situazione di grave pericolo, avendo ricevuto da Gesù stesso il dono di accompagnare le anime nei giorni del dolore e della morte. Gesù gli aveva insegnato a guarire le persone, il mistero della taumaturgia. Il nome Compostela ha origine dal latino: campus stellae, ossia campo di stelle. Oggi, in diversi paesi d’Europa, è detta strada celeste di San Giacomo. Egli accompagnava i trapassati nel loro ultimo pellegrinaggio.                                                              Nell’ 813, un eremita di nome Pelagio vide, per molte notti, una pioggia di stelle che cadeva dal cielo e andava a posarsi sopra un colle, accompagnata da una musica celestiale. L’eremita ebbe una visione: gli apparve San Giacomo che gli rivelò che la zona dove cadevano le stelle, indicavano il luogo della sua sepoltura. L’abate corse sul posto e cominciò a scavare, trovò la tomba dell’apostolo. Il vescovo Teodomiro confermò  e comunicò la notizia al re delle Asturie Alfonso II, il quale visitò la tomba e dichiarò San Giacomo protettore della Spagna.                                                                                                                                                                                                 Carlo Magno andò a Santiago come pellegrino e suscitò, nella gente, il desiderio di visitare il sepolcro dove venne costruita una chiesa attorno alla quale nacque la città di Santiago che diventò il terzo polo dei pellegrini medievali, dopo Roma e Gerusalemme. I pellegrini vi si recavano per devozione, per sciogliere un voto o per ottenere una grazia. Poi divenne espressione di ascesi e di penitenza. Molti si spogliavano dei loro beni, spesso li vendevano per potersi finanziare il viaggio. Inizialmente affrontavano il mare per raggiungere Santiago  poi, l’antico Liber Sancti Jacobi presentò le vie di terra. La via Francigena era la più conosciuta e la più sicura per coloro che partivano dall’Italia era la stessa che i francesi attraversavano per giungere a Roma. La via Tolosana era utilizzata dai tedeschi per raggiungere i Pirenei. La via Turanense per i pellegrini che giungevano dal Regno Unito e dai Paesi Bassi. Oggi, il cammino francese, prende il via da Saint Jean Pied De Port, antico paesino sui Pirenei, al confine con la Spagna e dista da Santiago De Compostela 774 Km. Lungo il cammino vi sono numerose segnalazioni di percorso col simbolo della conchiglia. Ogni 20 km c’è un punto d’accoglienza e di ristoro. Al punto di partenza  viene fornito un elenco di ostelli molto sobri. Viene consegnata anche la Credencial, un documento di viaggio che accompagna il pellegrino fin dalla partenza, attesta l’identità e le intenzioni di chi sta percorrendo il cammino. Chi parte dall’Italia può chiedere questo passaporto alla Confraternita di San Jacopo di Compostela. La Compostela è, invece, il documento che attesta la conclusione del pellegrinaggio; è un certificato ufficiale che si può ottenere a Santiago, dopo aver dimostrato i vari timbri posti sulla Credencial, di aver compiuto almeno 100 km a piedi o a cavallo o 200 in bici, per devozione verso l’apostolo Giacomo. Ogni anno concludono il pellegrinaggio a piedi oltre 20 mila persone di quasi cento nazionalità diverse. La città di Santiago supera i 100 mila abitanti e mantiene il suo aspetto medievale; la Cattedrale è un capolavoro dell’architettura, il monumento più importante del romanico spagnolo. Attraverso la facciata dello Obradoiro si accede al Portico della Gloria, gloria dell’arte cristiana, il monumento iconografico più completo della scultura medievale, la meraviglia dell’Arte Universale. Si tratta di tre portali intagliati da Mastro Mateo(XII sec.) e contengono quasi 200 sculture ispirate alle più importanti vicende della Bibbia, profeti, apostoli, angeli, personaggi dell’Apocalisse e scene del Vecchio Testamento. Nel timpano campeggia la figura del Cristo con le piaghe nelle mani e nel costato; ai suoi piedi San Giacomo, col volto ieratico, mostra una pergamena con la scritta:     ” Mi mandò il Signore ai confini del mondo”. Un rito molto commovente è ” l’abbraccio al Santo”. Dietro l’altare, accanto alla statua e al sepolcro di San Giacomo, c’è la scaletta che porta alle spalle del Santo. Il pellegrino l’abbraccia e sussurra questa frase: “Raccomandami a Dio, amico mio”. E’ il simbolo del viaggio della vita verso Dio! Carmela Costanzo da (“La vita ci sorride” di Tonuccio Prunas) Ed.G.E.I.

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