Autore: Gianfranco Lizza

Illustrazioni: Anita Perlini

Giorno 18 aprile ’24, alle ore 18, presso la Sala Sallustiana Art ToDay, in Roma, presentazione dei due libri-fiaba.

Introduzione: Prof. Gianfranco Lizza

Relatori: prof.ssa Carmela Costanzo, Dott.Victor Nunzi

Letture: Attore e Regista Pino Ammendola

La fiaba è il primo ingresso dell’infanzia nel mondo della conoscenza. Amplia gli orizzonti ed invita l’immaginazione a far entrare personaggi “altri”, nella mente dei bimbi.

Se Biancaneve o Cappuccetto Rosso, oggi, possono apparire desueti, le immagini del web possono causare dipendenza, isolare dalla realtà, impedire la comunicazione tra genitori e figli. Ho visto bimbi, seduti sulla battigia, non guardare il mare, non ascoltare il fruscio delle onde, non giocare con altri bimbi, ma osservare solo, una scatoletta ipnotica tra le dita.

Non bisogna consentire ai bimbi, l’uso compulsivo dei social; il linguaggio viene stravolto e, gli avatar, le emoticon, indeboliscono l’espressione scritta, le faccine sostituiscono concetti, pensieri, emozioni; la lingua italiana, rischia di impoverirsi sempre più.

Le fiabe dell’autore, invece, ci riportano nella Natura, nei boschi, tra le foglie bagnate dalla rugiada, in un’atmosfera ricca di emozioni e di sorprese!

Piccoli animaletti, le formiche, vivono nella terra, dove scavano le gallerie e le adibiscono in camerette per dormire, cucine per preparare il pranzo, laboratori per creare medicine in caso di necessità e depositi per accumulare le provviste per l’inverno.

Le formiche siamo noi?

Purtroppo, anche negli animali emergono negatività che sono tipiche dell’uomo: rifiuto del diverso, avidità, invidia, smania di possesso. Stuba, la mosca bianca, viene ripudiata ed espulsa dalla sua famiglia, a causa del suo colore, della sua diversità. Per fortuna la fiaba ci fa notare che, oltre ai sentimenti negativi, ci sono esseri, sia animali sia umani, dotati di bontà e di generosità. Trionfa la pietas, la fratellanza, l’aiuto reciproco ed il benessere collettivo.

Babo accoglie Stuba e due coccinelle giocherellone: Zig e Zag, assegna loro le camerette per la notte e con tutte le formichine si crea un’atmosfera di gioia e d’amore.

Formilandia crebbe tantissimo, grazie all’accoglienza di Babo, leader indiscusso. Quando si diffuse un morbo terribile, tante formichine si ammalarono e, non si riusciva a trovare la cura. Stuba ricordò che suo nonno Ospec, era molto esperto nel produrre pozioni magiche e, solo lei e le coccinelle potevano affrontare un viaggio tanto lontano perchè avevano le ali. Il nonno le aiutò volentieri, scrisse su un foglio come fare e, i chimici di Formilandia, lavorarono giorno e notte, fino ad ottenere la formula magica. Tutti guariti!

Come ci insegna la storia, si vivono periodi di serenità e di benessere e poi, all’improvviso, la sete di potere e di conquista, portano alla crudeltà, alla sofferenza, al caos.

Anche nel mondo delle formiche, accadde che, un esercito di formiche rosso fuoco, molto cattive, voleva impossessarsi della Fortezza di Babo il quale, per la sua bontà, venne aiutato dagli altri formicai. Stuba volava dappertutto e andava a chiedere aiuto per poter avvistare i nemici. Costruirono lance,archi, frecce, e facevano rotolare sassi sulle formiche rosse. Proprio grazie all’impegno della mosca bianca, riuscirono a sconfiggere l’esercito nemico.

L’autore ci invita a riconquistare i valori perduti e, soprattutto in questo periodo in cui sembra che la pace sia molto lontana, dobbiamo sperare che, come i Nostoi, ognuno ritrovi la pace, nella propria Terra.

Spesso la diversità si trasforma in ricchezza!

Nel cuore dello scrittore c’è sempre quel bimbo che sogna l’amore, la Bellezza del Creato, la bontà, la Pace.

Roma 22 aprile ’24 Carmela Costanzo

Lascia un commento