Il 30 gennaio 2021, alle ore 9.30, l’Ordine dei Giornalisti del Molise ha realizzato in streaming, un evento dal titolo: Covid, vaccini e informazione.

Relatori.

Dott. G.Mastrangeli, dott.I.Marinelli, dott. P. Cordoma, dott.Monti, dott.O.Florenzano, dott.A.Mignogna, dott. S. Porfirio.

Moderatore: prof. Vincenzo Cimino, Presidente dell’Ordine dei Giornalisti del Molise.

Fil rouge dell’evento:i numerosi aspetti riguardanti la pandemia da Covid19. Si potrebbe pensare: uno dei tanti…dicono tutti le stesse cose…ma non è così. Sono stati affrontati gli aspetti più significativi che ruotano intorno all’argomento: i doveri del giornalista e il comportamento etico; il richiamo alla Carta di Treviso per quanto riguarda i doveri nei confronti dei soggetti deboli; l’anonimato da garantire ai malati ed ai minori; la diffusione di notizie sanitarie e scientifiche, solo se verificate con fonti qualificate; il divieto di citare il nome commerciale dei farmaci.

Manifesto di Piacenza

Scienza e tecnologia, nella divulgazione, devono garantire aggiornamento professionale permanente e dovere etico, verifica, correttezza e veridicità delle notizie. Non bisogna creare aspettative infondate o allarmi ingiustificati e rispettare il codice deontologico.

Questo è il tempo della paura, definita da Z. Bauman, grande guru,” il demone del nostro tempo”. In questo anno il demone è salito sul trono e, invisibile agli occhi dei comuni mortali,terrorizza l’intera umanità, non conosce limiti, non ha confini nè barriere, fiacca i corpi e le menti.

I relatori, con pacatezza e con dovizia di particolari hanno fornito informazioni attente e scientificamente approvate; notizie variegate, dalle problematiche sociali ed umane, alle procedure mediche, guida utile per comprendere ed orientarci. Il valore del tampone molecolare rispetto al tampone rapido, del test salivare e del test sierologico; l’attendibilità della chemiluminescenza, per verificare l’immunità residua ed i test che cercano gli anticorpi neutralizzanti (spike).

Molto saggi i consigli di bloccare la diffusione di eccessive informazioni, spesso erronee, per evitare allarmismi dannosi alla salute mentale e fisica.

Il racconto della vita nelle RSA, delle paure vissute dalle persone ricoverate, non supportate dalla conoscenza della realtà, ci ha fatto comprendere le sofferenze e i danni psicologici vissuti all’interno della strutture. Per mesi e mesi, a nessun figlio, a nessun parente è stato consentito l’accesso, ciò non è bastato a salvaguardare la loro vita.

Anche nel mondo del lavoro, le problematiche sono molteplici; lo smart working, che è il risultato di una imposizione, incide sulla vita di un lavoratore, influisce sulla sfera emotiva, causa ansia e depressione, a volte conduce al workaholism (disturbo ossessivo compulsivo), iperconnessione.

La pandemia è un acceleratore di cambiamenti e, la paura, l’ansia, l’angoscia, spingono verso la “trappola della vittima”.

E allora, bisogna cercare l’equilibrio dentro di sè, attingere alle abilità utilizzate nel passato, per gestire le emozioni vissute nei tempi difficili. Bisogna aumentare il quoziente di resilienza e non lasciarci destabilizzare dalle informazioni.

Ancora più fragili sono i bambini e gli adolescenti, è stata stravolta la loro vita, le loro abitudini; i loro contatti umani si sono azzerati e, noi adulti, dobbiamo aiutarli a superare le loro paure e le loro incertezze. Sono loro il nostro futuro!

Roma 30.01.2021 Carmela Costanzo

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