Sento ancora le rotule

di mio padre

sotto le mie gambe bambine.

Le sue mani grandi

imboccarmi

le sue braccia possenti

lanciarmi in aria

e poi riprendermi

e i suoi occhi smeraldo

divenire di ghiaccio

per i miei errori!

Un dio dell’olimpo

un lottatore

un combattente fino alla fine!

Anche tenero e innamorato

della mia mamma, capricciosa…

Sempre un fiore

per lei

sempre un dono

e lei lo cerca ancora

e soffre di gelosia

nella nebulosa della sua mente!

La sua vita non è stata vana

e, i suoi germogli, danno ancora

frutti meravigliosi!

Carmela Costanzo

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