
Il 30 marzo 2019, il Club per l’Unesco di Roma, in collaborazione con il X Municipio di Roma ed il Centro Habitat Mediterraneo LIPU di Ostia, ha realizzato un evento dedicato alla Giornata Mondiale dell’Acqua e a Pier Paolo Pasolini, cantore dell’acqua..
Erano presenti: Giuliana Di Pillo, Presidente X Municipio di Roma, Silvana Denicolò, Assessore alla Cultura, Francesco Vitolo, Presidente Commissione Ambiente, Alessandro Leva, Assessore Ambiente, Alessandro Polinori, Responsabile CHM lipu Ostia- Parco Letterario Pasolini. Moderatrice: Laila Scorcelletti, scrittrice. Testimonianza di Paolo Pilati (Tarzanetto).
Interventi: Carmela Costanzo, Corrado Calabro’, Fabia Baldi, Don Mario Zaninelli, Lia Lafronte.
Ha aperto i lavori l’avv. Maura Gentile, Presidente del Club per l’Unesco di Roma ed ha comunicato ai presenti le motivazioni per le quali l’Unesco ha voluto celebrare la Giornata Mondiale della Poesia, che coincide col primo giorno di primavera. Negli ultimi venti anni c’è stata una forte rinascita della poesia, sicuramente è un mezzo che permette di scoprire le proprie emozioni, di guardare nella propria anima e di conoscere, inoltre, le proprie radici. La conseguenza è il riconoscimento dei valori ancestrali, il ritorno alla tradizione orale e all’accettazione della parola come elemento di socializzazione e di formazione dell’individuo. Nel 20°anniversario della Giornata Mondiale della Poesia, l’Unesco ha messo in risalto una poesia indigena, “Howlin at the Moon” di Wayne Keon, perchè la Poesia può contrastare l’emarginazione e l’ingiustizia e unire le culture; è importante, ancora, per la salvaguardia delle lingue a rischio di estinzione. Il 2019 è stato designato dall’UNESCO” Anno Internazionale delle Lingue Indigene”, per sostenere e preservare la cultura, la conoscenza e i diritti delle popolazioni indigene.
Il Club per l’Unesco di Roma ha accomunato alla Giornata Mondiale della Poesia, la Giornata Mondiale dell’ Acqua che ricorre il 22 marzo. L’accesso all’acqua potabile è un diritto umano ma, un terzo della popolazione non beneficia dei servizi di acqua potabile. Bisogna ricordare che acqua e servizi igienici possono contribuire al raggiungimento di molti Obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Bisogna raggiungere gli emarginati , in alcuni territori: Africa sub-Sahariana e Asia meridionale, dove l’approvvigionamento idrico è molto limitato.
L’UNESCO è l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Educazione, la Scienza e la Cultura, cerca di costruire la pace attraverso la cooperazione internazionale in materia di istruzione, scienze e cultura. Il Club per l’Unesco di Roma promuove i messaggi dell’Unesco e contribuisce allo sviluppo e alla comprensione e promozione degli obiettivi programmatici.
L’evento può essere definito una ” Trilogia Culturale”: Poesia-Acqua- Pier Paolo Pasolini. Il Parco Letterario ospitante è intitolato a Pasolini, Pasolini ” cantore dell’acqua! ”
Dopo i saluti da parte della Presidente del X Municipio di Roma, hanno preso la parola gli assessori alla cultura, all’ambiente ed hanno manifestato grande attenzione ai problemi legati al territorio ed all’acqua in particolare; è enorme lo spreco di acqua dalla fonte alle nostre abitazioni, una notevole quantità si disperde in mille rivoli e quindi la governance del territorio è legata al rischio idrogeologico. Gli sprechi sono molteplici e ogni volta noi buttiamo via anche una fetta di pane, dietro c’è una notevole quantità d’acqua che viene sprecata perché il ciclo produttivo ne richiede una certa quantità. Intanto scorrevano le immagini di Pasolini, tratte dal video di Elisabetta Michielin; il suo legame con l’acqua era molto intenso, i primi versi, dedicati alla sua “aga”, il Tagliamento ed era ossessiva la frequentazione dei Lungotevere. I suoi romanzi seguono le curve del Tevere, dell’Aniene e si immergono nelle Marane.
Il primo intervento è della prof Carmela Costanzo, poetessa e giornalista pubblicista. Ella ha approfondito i suoi studi su Pier Paolo Pasolini poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo, il quale dalla terra degli avi, da cui ha attinto tutto il suo amore per la natura e per l’acqua, per la cultura popolare e per i dialetti, si è trasferito a Roma, dove ha avuto inizio la sua carriera poliedrica e appassionata. L’opera di Pasolini è ”
Un grande fiume di versi, fino al mare della prosa”, un poeta umano e intellettualmente raffinato. E, ancora l’acqua gli suggerisce la discesa al mare:” Mi denudai ed entrai nell’acqua e, una visione di estrema bellezza si parò davanti ai miei occhi; volevo arrivare là dove non si toccava e così morire…”
E la sera, dopo la cena con gli amici, Pasolini andava a cercare quell’unità che non aveva mai avuto, si sentiva solo una parte di essa e, la solitudine, cagna orrenda e famelica, lo spingeva a cercare qualcuno che potesse illuderlo di trovare la metà mancante. Ma, era solo una illusione momentanea! “Cupa è qui la tristezza…non ha che atti estremi!” L’alba del 2 novembre’75, all’Idroscalo di Ostia, venne trovato il suo corpo, impietosamente massacrato e senza vita, su una spianata di terra e fango.Pasolini è stato un critico dello sviluppo, il consumismo di massa ha distrutto il mondo dei miti ed ha assoggettato la popolazione causando una lenta perdita di umanità. Egli fu un acuto osservatore e, già 40 anni fa, si accorse della scomparsa delle lucciole, a causa dell’inquinamento chimico delle campagne; l’aria e l’acqua erano state avvelenate. Fu l’intellettuale italiano del ‘900 più anticipatore, capì che il benessere economico avrebbe ridotto gli uomini ad automi e anche l’unificazione linguistica, necessaria per la comunicazione, aveva spazzato via le vecchie culture ed il ricchissimo mondo dei dialetti. E’ stato un veggente ed ha previsto la perdita dei valori e lo scivolamento nel nichilismo. Egli fu, dunque, un grande umanista post-moderno e comprese come il consumismo e l’omologazione avrebbero avuto il sopravvento e provocato lo svuotamento di moralità.
“Torno…e una sera il mondo è nuovo una sera in cui non accade nulla -solo corro in macchina e guardo in fondo all’azzurro le case del Prenestino le guardo, non me ne accorgo, e invece, quest’ immagine di case popolari dentro l’azzurro della sera deve restarmi come un’immagine del mondo”
Il contributo è stato arricchito dalla declamazione di alcune poesie di Pasolini, ad operdi una bravissima interprete teatrale: Simonetta Bologna. Con trasporto e con passione ha recitato: “A Casarsa”, “Cupa è qui la tristezza”, “Terra di lavoro”, “Alba Meridionale”
Ha inoltre declamato la poesia di Carmela Costanzo:” Acquerello Silano”. In questa terra, del latte e del miele,”
Guglie verdi graffiano il cielo terso, lo scampanio delle greggi rompe il silenzio assoluto, dominio della natura e, nelle gole profonde turbinio di acque urlanti, come bimbi appena nati, sgorgano dalle rocce millenarie della Creazione”.
La parola poi, ad un grande uomo, magistrato , scrittore e poeta, messaggero di versi e di emozioni, Corrado Calabrò. Ha pubblicato 23 libri di poesie in Italia e 33 all’estero, perfino un asteroide porta il suo nome. In questa giornata, così particolare e così intensa, abbiamo ascoltato un brano sul mare, dal suo romanzo “Ricorda di dimenticarla”, finalista al Premio Strega. E’ nel mare, nel mare azzurro cobalto di Calabria, che nasce l’amore tra i protagonisti del romanzo, Alceo e Leda.
Ha poi letto due poesie, tratte dalla sua ultima raccolta: Quinta Dimensione”, appena pubblicata da Mondadori: “Gambarie” che è una bella montagna dell’Aspromonte, e “La luna nel pozzo” che rievoca il paesaggio costiero, oggi stravolto, dove Calabrò trascorse la sua infanzia e la prima adolescenza.
A seguire una gentile signora: Fabia Baldi, Dirigente Scolastico, poetessa, critico letterario…Ci ha coinvolti con le sue liriche intense e raffinate:” Stanotte stata sospesa la marea” e “Il sole è all’occaso”, tratte dalla raccolta “Grande si fa il silenzio” ed. Lepisma, con prefazione di Corrado Calabrò.
Altro relatore di grande valore: Don Mario Zaninelli, sacerdote della diocesi di Milano. Da più di 20 anni si occupa dello studio e della traduzione, in italiano , di molti scritti di Thomas Merton. E’ fondatore e Presidente dell’Associazione Thomas Merton.
Thomas Merton: prosatore, poeta, monaco trappista, fu uno degli scrittori più prolifici e più spirituali del XX secolo. Nato in Francia, poi si trasferì in Inghilterra e poi negli Stati Uniti, dove si laureò alla Columbia University .Egli era radicato nel protestantesimo, ma si considerava ateo. Quando venne a Roma, entrò nella chiesa di Santa Sabina, la chiesa dei Domenicani e lui, che non si inginocchiava mai, quella volta prese l’acqua santa alla porta, andò verso l’altare, si inginocchiò e recitò il Padre Nostro. Prima di ripartire, visitò la Chiesa del Monastero Trappista delle Tre Fontane e lì un pensiero prese forma: diventare trappista. Dopo una vita rocambolesca, nel ’38, si convertì al Cattolicesimo e nella Abbazia Trappista di Nostra Signora di Getsemani, abbracciò la vita monastica. Ricevette il Battesimo nella Chiesa del Corpus Christi a New York. Don Mario ha coinvolto la platea, numerosa e attenta, nella lettura della poesia di Merton:” Il ricordo del mio Battesimo”.
Pasolini-Merton : sacro e profano! Sicuramente due personaggi ricchi di spiritualità ma Merton osserva il mondo dalla finestra dell’Abbazia, luogo di contemplazione; Pasolini invece osserva dal magma di un vulcano sempre acceso in cui la sua anima cerca l’altra metà del suo essere e vive la vita nell’inquietudine e in una profonda solitudine.
Ha concluso i lavori Lia Lafronte, prima donna Avvocato della Rota Romana e svolge la professione di Postulatrice in cause di beatificazione e canonizzazione. Ha pubblicato due raccolte poetiche e scrive racconti.
Aldo Onorati non è stato presente ma sono stati letti i versi della sua poesia “Dal pianto dell’universo”. Poi Lia Lafronte ne ha tracciato il profilo letterario, parlando soprattutto della sua amicizia con Pier Paolo Pasolini , iniziata da un’intervista che il giovane giornalista Onorati gli aveva fatto nel 1960, per la rivista” Virgola”. Molti i punti in comune tra i due scrittori-amici: legame con il mondo rurale, passione per la lingua italiana e dialettale, indipendenza dalle mode poetiche, grande intellettualità. Entrambi calati nella vita e volti ad una ricerca spirituale : Pasolini però, tragicamente dibattuto tra il sacro e il profano, Onorati è più proteso verso la speculazione filosofica, circa i problemi esistenziali, sociali e ambientali. La nostra avvocatessa, ci ha declamato una sua poesia molto intensa: “Alba di mare”. C’è in questi versi, la ricerca della:
Pace bianca e leggera, il desiderio di un’onda lenta e serena che accarezzi un corpo stanco e, con un soffio di sabbia sottile, faccia sentire l’alito della vita.
Alla fine degli interventi, il responsabile della LIPU, dott. Alessandro Polinori ha chiarito ai presenti tutto l’impegno e il lavoro che c’è dietro ad una organizzazione di grande spessore. Il Centro Habitat Mediterraneo LIPU si trova alla foce del Tevere e comprende una ricostruzione ambientale di uno stagno costiero con vegetazione acquatica. Sono state censite oltre 200 specie di uccelli, tra cui l’airone rosso. I volontari della Lipu offrono soccorso a centinaia di animali selvatici . La struttura in legno che ha accolto l’evento, è il centro visite Mario Pastore. Un lungo sentiero, nel verde della oasi, ci ha condotto nel giardino letterario Pier Paolo Pasolini dove si erge una stele realizzata dallo scultore Mario Rosati. Qui, intorno alla stele, il coro polifonico “I Sincopatici” ha interpretato delle struggenti e famose canzoni della tradizione romana. Paolo Pilati, ragazzo di borgata, amico di Pasolini ha ricordato la generosità e la cura del poeta verso i ragazzi ed è stato grazie a lui se Tarzanetto ha frequentato la scuola e ha lavorato nel mondo del cinema.
Infine, sorpresa indicibile e commovente: Ha preso il volo un gheppio, dopo tre mesi di cura e di assistenza. Il volo è stato accompagnato dalla declamazione di una poesia di Lia Lafronte dal titolo “Oggi”
Oggi sono aquila e gabbiano airone e rondine falco colomba. Ogni anima alata oggi è in me ed io volo sopra rami d’asfalto fuori dal mio nido di mattoni rossi. Volo ad ali spiegate verso un cielo di fuoco. Volo verso un volo nuovo e le mie ali danzano. Io oggi volo verso l’infinito!
Roma 7 aprile 2019 Carmela Costanzo