Amore dell’origine materna: acqua della terra, terra della madre. La sua aga, l’acqua è quella del fiume Tagliamento e da quella terra avrà origine un fiume di versi. Sempre l’acqua, elemento essenziale, gli suggerisce questa discesa al mare: mi denudai ed entrai nell’acqua, camminando faticosamente tra i sassi e gli scogli aguzzi; volevo arrivare là dove non si toccava e, così morire…Mi ritrovai completamente dentro l’acqua. Che visione di estrema bellezza si parò davanti ai miei occhi! La luce, lì sotto era diffusa e, nel tempo stesso, piena di lampi e vortici dolcissimi e di ombre trasparenti che disegnavano intorno un immenso paesaggio paradisiaco. Tutto intorno a me era tiepido e morbidamente luminoso e la respirazione era meravigliosamente facile e leggera. In quell’immensità io salivo e discendevo, facevo lenti giri su me stesso beatamente, il mio lento guizzare assomigliava a un volo senza ali… Qui Agosti legge il simbolo onirico della regressione fetale, (reinfetazione tra desiderio di possesso della realtà e autoannullamento del soggetto). Essere inghiottiti nell’acqua paradisiaca del primo mare-amnio, nel ventre materno ritrovato. Ecco il mito dell’acqua prenatale, con la regressione al tempo prima della nascita e cioè alla felicità.
Carmela Costanzo