Venerdì 27 ottobre, presso il Circolo delle Forze Armate d’Italia in Roma, lo Show Story “Chiedi chi era Lucio Dalla”, autore e interprete Bruno Stanzione,  regia di Gianni Casser. Lucio Dalla : musicista, cantautore e attore italiano, di formazione jazz è stato un grande artista, uno dei più innovativi nel mondo della musica. Ha attraversato la storia d’Italia dagli anni ’60 in poi, attento alle vicende del nostro paese. In una canzone “L’anno che verrà” parla del distacco dagli ideali; il terrorismo ha impaurito tutti, non c’è più fiducia nella gente. Ma lui non ha paura e, nella sua Bologna, va in giro di giorno e di notte, sta con tutti e abbraccia tutti.

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“Si esce poco la sera compreso quando è festa  e c’è chi ha messo dei sacchi di sabbia vicino alla finestra si sta senza parlare per intere settimane…….. Natale ogni Cristo scenderà dalla Croce anche gli uccelli faranno ritorno.

Chi sono i Cristi? Sono i poveri, gli emarginati, i barboni di Piazza Maggiore ai quali Lucio ogni Natale donava un pasto caldo. E poi arrivano i versi della speranza:” riderci sopra e continuare a sperare”!                                                                                                                                                                                             Figlio di un padre venuto dal mare? E poi sparito quando il piccolo Lucio aveva sette anni.  La figura della mamma fu grandiosa, sembra uscire dalle più affermate scuole di psicologia dell’infanzia, lo ha sempre incoraggiato e lo ha fatto sentire un ragazzo eccezionale, dotato di grandi potenzialità. Ha assecondato le sue tendenze, le sue aspirazioni e, l’Effetto Pigmalione

“ self fulfilling  profecy” ha trasformato un giovane bruttino, di bassa statura, pelosissimo, in un fabbricatore di sogni, uno dei cantautori più amati del nostro tempo. Ha interpretato canzoni di grande bellezza e armonia, molte sono dedicate al mare che lui amava in maniera incondizionata. Ha sofferto per più di trent’anni prima di raggiungere il successo ma era capace di trasformare la realtà creando mondi immaginari, più gratificanti per lui. Egli ricercava continuamente nuovi orizzonti! Nella seconda metà degli anni settanta Lucio esce dall’anonimato e sale alla ribalta raccontando l’Italia di quei tempi. Strinse un lungo connubio con Franco Baldazzi e nacque “Piazza Grande”. Baldazzi dice: Lucio era una persona che aveva profondamente sofferto, era molto profondo, non era aggraziato ma con parole semplici raccontava la complessità della vita. Nel 1979 vinse i premi della critica, ma vendeva pochissimo. Dopo un articolo di Giorgio Bocca però, tutto cambiò. Quando gli fu chiesto cosa significasse per lui essere famosi rispose: una parte di me in ogni persona. La sua carriera artistica fu lunga ma, solo negli ultimi anni ebbe un  grande successo. L’apogeo lo raggiunse negli anni ’80 e la pietra miliare della sua carriera fu la canzone “Caruso”, tradotta in tutte le lingua della terra, celebre anche in Giappone. Il suo rapporto con le canzoni fu strano, appena raggiungeva il successo le voleva lasciare perché guardava oltre, si rinnovava continuamente, era sempre alla ricerca di nuove creazioni e di nuove melodie. Ricordiamo alcune sue canzoni: Caruso, Piazza Grande, L’anno che verrà, Anna e Marco, Tu non mi basti mai,4 Marzo 1943 ( a chi gli chiedeva se fosse autobiografica, negava), Nanì (Sanremo 2012, riammessa dai telespettatori), Stella di mare, Anna Bellanna etc. Le sue canzoni non furono mai banali, ha trattato con eleganza i sentimenti più profondi. Molto significativi e duraturi i suoi rapporti d’amicizia e di lavoro con Gianni Morandi ( scrisse per lui Occhi di ragazza).  Poco tempo prima di morire gli fu chiesto cosa pensasse della morte, lui rispose che la vita era solo la prima parte!

Un encomio speciale all’autore Bruno Stanzione il quale ha creato una full immersion nella vita di un grande artista, è riuscito a coinvolgere una platea attenta e numerosa che spesso ha interagito col front-man e si è resa protagonista con l’esecuzione delle canzoni più belle. La commozione ha coinvolto tutti. Anche i video , selezionati con cura, hanno operato un vero e proprio transfert. Un ringraziamento  al direttore del Circolo Dir. Attilio Cortone ed a tutti gli ufficiali per aver scelto uno spettacolo interessante e ricco di spunti significativi e ricchi di umanità, senza scadere nella banalità dilagante di molte performances teatrali.

Roma 31.10 ’17                                                                                                                                                                                                              Carmela Costanzo

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