14 dicembre 2017 -Teatro dei Dioscuri al Quirinale – Roma

L’Associazione Culturale Brutium- Calabresi nel Mondo- ha organizzato l’evento”Dieta Mediterranea” Patrimonio dell’Umanità.

Sono intervenuti: la Presidente dell’ Associazione Brutium, dott. Gemma Gesualdi; il dott. Nicola Irto, Presidente del Consiglio Regionale della Calabria; il dott. Franco Romeo, Direttore Cardiologia Policlinico Tor Vergata; dott. Felice Spingola, Economista; dott. Laura Di Renzo, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Farmacista, Biologa, Nutrizionista, Ricercatrice esperta in genomica nutrizionale presso l’ Università di Tor Vergata; dott. Maria Teresa Russo, Docente in chimica degli alimenti presso l’Università di Reggio Calabria; dott. Peppino De Rose, Docente in Impresa Turistica e Mercati Internazionali presso l’ Università della Calabria; Dott. Mimmo  Monardo, Amministratore Dolciaria Monardo; On. Orlandino Greco, Membro del Consiglio Regionale della Calabria con delega all’Emigrazione.                                                                                                                                                                            Il

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Gli scienziati americani riunitisi a Nicotera

focus del convegno è stata la” Dieta Mediterranea” che ha avuto la sua culla nella cittadina di Nicotera, nella Calabria Ulteriore quando negli anni 1957-69, Ancel Keys, un fisiologo americano( inventò la razione “K” per i soldati in battaglia), ebbe l’incarico, dal governo americano, di fare una ricerca sulle malattie “del benessere”, molto diffuse nei paesi più ricchi: infarto, diabete e obesità. Il dott.  Keys con la sua equipe, studiò i risultati delle analisi effettuate sugli abitanti di sette paesi, in tre continenti diversi ( Usa, Italia, Finlandia, Grecia, Jugoslavia, Paesi Bassi, Giappone) per comprendere il rapporto tra abitudini alimentari e patologie cardiovascolari. Nicotera fu la sede operativa dello “Studio pilota” della Dieta Mediterranea. Lo studio medico scientifico fu diretto, dunque, dal pro. Ancel Keys, dell’ Università del Minnesota e seguito da un’equipe internazionale composta dal cardiologo americano dott. White, dal cardiologo giapponese Kimura, dal prof. Fidanza, dal nicoterese Del Vecchio, dal prof. Crotone, da Mancini, da Buzina(Zagabria), da Dalderup (Olanda), da Pulsar (Helsinki), da Carlotti (Parigi),da Puddu (Roma). I risultati furono incredibili: tra gli abitanti dei paesi rurali del Sud Italia e in particolare i cittadini di Nicotera( Calabria), vi era il tasso più basso di malattie cardiovascolari, sicuramente dovuto all’alimentazione con i prodotti tipici di quella terra. Da qui la definizione di” Dieta Mediterranea”. Abbondano i vegetali, è povera di carne, di zucchero, di burro, di grassi di origine animale. Tale dieta è sana ed è ritenuta la più completa e corretta al punto da essere stata dichiarata dall’ Unesco: Patrimonio immateriale dell’ Umanità. Lo studio pilota di Nicotera indirizzò i successivi studi di settore e divenne il termine di paragone per il “Seven Countries Study”. Il modello alimentare di Nicotera rappresenta una protezione naturale nei confronti di alcune patologie e livelli molto bassi di cardiopatia coronarica, di ipertensione e di obesità. Il 20 gennaio 2003, l’Università degli Studi di Roma “Tor Vergata” organizzò il 1° Simposio Internazionale sulla dieta mediterranea italiana presieduta dal prof. Antonino De Lorenzo. L’Amministrazione Provinciale di Vibo Valentia, con delibera giuntale n. 462 ( 30.12.’03), istituisce l’ ODIMIR e nell’anno 2005, a Nicotera, si è svolto il 2° Simposio Internazionale sulle Diete Mediterranee Europee. Nel 2010, sempre a Nicotera, il 3° Simposio in occasione della ricorrenza del Cinquantenario dei rilevamenti dei consumi alimentari del 1960. Il Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Unione Italiana Brevetti e Marchi, dichiara Nicotera: città della Dieta Mediterranea di riferimento. Il 7 settembre 2013, il Consiglio Regionale della Calabria approva la proposta di legge n. 290/9.                                                                                                                                                                                                                     La Dieta consiglia: cereali, legumi, pesce, olio extra vergine d’oliva, verdure, frutta; da limitare il latte, i formaggi, le carni grasse. Abbondare con glila-dieta-mediterranea.jpg aromi e con le spezie locali: aglio, cipolla, peperoncino, erbe aromatiche (rosmarino, prezzemolo, basilico), possiedono spiccate proprietà salutari. Consentita un quantità moderata di vino rosso. Lo stile di vita e la sana alimentazione a base di prodotti del territorio di Nicotera, costituiscono un patrimonio scientifico di grande pregio e proteggono da varie patologie cronico-degenerative. Lo stile di vita mediterraneo è considerato una eccellenza mondiale. I benefici della Dieta Mediterranea sono stati la base del testo di legge; la forte centralità della Dieta costituisce uno straordinario modello alimentare e la cornice normativa è chiaramente orientata verso un rilancio della filiera enogastronomica. Lo scorso 2 giugno, per la festa della Repubblica,  il nostro ambasciatore, Giorgio Marrapodi,  a Vienna ha festeggiato  offrendo, ai numerosi ospiti, un pranzo tutto a base di prodotti calabresi, molto apprezzati. La Calabria sa guardare alle sue origini e alla sua storia con capacità innovative. La dieta delle regioni povere del Sud, dunque è ricca di sostanze antiossidanti, povere di colesterolo e gli studi dimostrano che le abitudini alimentari sono connesse alla salute. Il New York Times ci chiede di diffondere la nostra qualità della vita come messaggio culturale. Bisogna custodire l’aderenza alla tradizione e far conoscere  i prodotti che contrastano le malattie, ad esempio il bergamotto. La legge quadro non è solo per la Calabria ma per l’Italia intera, anche per la macro-regione del Mediterraneo. Bisognerebbe applicarla nelle diete delle mense scolastiche e ospedaliere sì da contrastare i modelli alimentari sbagliati ; sarebbe altresì utile  farla studiare negli istituti alberghieri. La dott. Di Renzo : bisogna preservare i nostri prodotti perché  ci sono molti prodotti che vestono l’abito mediterraneo ma in realtà non lo sono; consiglia, inoltre di mangiare nocciole, di camminare, di nutrire bene i nostri batteri della flora intestinale, olio e vino sono nutrienti fondamentali ma usati con moderazione, (l’olio non deve essere solo buono, ma deve far bene alla salute e il vino rosso deve essere consumato con parsimonia). La dott. Russo: la dieta mediterranea deve guidare le nostre scelte e deve essere divulgata nelle scuole. La nostra regione ha tanti doni ed una grande biodiversità di spezie. Il prof De Rose si auspica che la dieta attragga il turismo internazionale e venga conosciuta non soltanto per  le bellezze naturali ma anche per il suo valore salutista. L’on. Greco esordisce con l’orgoglio di essere calabresi, la nostra terra ha una storia importante e il ricercatore Keys ha dato un valore aggiunto a questa terra. E’ necessario divulgare la legge sulla Dieta Mediterranea, abbreviare le distanze col turista attraverso una politica attiva che sappia creare piattaforme per l’Export. Bisogna creare una legge sulle piante officinali, che sono un’immensa ricchezza, far conoscere le nostre risorse nel mondo e creare una road map per i figli dei calabresi nel mondo. La pres. Gesualdi ha condotto con maestria il seminario, con la giusta mediazione e tempi.  Le aziende: Monardo, Colacchio, De Caro, Staltieri hanno gentilmente offerto degustazioni di pane ed olio, vini, dolci deliziosi, cioccolato prelibato con nocciole di Cardinale e succolenti mandarini della terra degli “Spiriti magni”.

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